L'Abate Nero

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Un abate non troppo nero ed un giallo non troppo giallo
L'abate nero è un romanzo del maestro del giallo Edgar Wallace del 1963. La storia racconta di un'antica leggenda di un monaco nero ucciso da un Lord Inglese per via di un tradimento, di un tesoro nascosto e di un elisir di lunga vita. Ci sono tutti gli elementi, quindi, che farebbero propendere per una storia interessante ricca di suspence. Tuttavia non è così. La storia, pur ben strutturata nelle premesse, zoppica quasi subito fortemente compressa dal modo di esprimersi dei personaggi e per lo scarso dinamismo degli stessi. Sembra quasi che io personaggi stessi siano in attesa di chissà quale sconvolgimento per agire. Tra essi vanno menzionati il giovane Harry Alford, diciottesimo conte di Chelford; Richard (Dick) Alford, il fratellastro del conte; Leslie Gine, fidanzata del Conte ma innamorata di Dick; Arthur Gine, fratello di Leslie nonchè stimato avvocato di famiglia; Mary Wenner ex segretaria di Harry e donna esuberante e disposta a tutto pur di crearsi una posizione rispettabile; Frabrian Gilder, dipendente dello studio legale di Gine, ma anche astuto (ma non troppo) uomo d'affari anche poco chiari; Thomas Luck, domestico; Scimmia Puttler, ispettore di Scotland Yard.
Tra tutti questi personaggi si dispana la storia che non decolla, almeno sino alla pagina 130 circa (delle 222 dell'interto romanzo), in cui si assiste al primo ed unico omicidio.
In realtà, a leggerlo attentamente l'intero romanzo più che un giallo sembra un romanzo rosa in cui una storia d'amore segreto non può esprimersi e vivere se non accade qualcosa che sconvolga gli equilibri. Infatti è proprio l'amore il protagonista del romanzo. O ancor meglio gli amori. Le storie d'amore tra i vari personaggi. Spese tra paesaggi nebbiosi, vecchie abbazie e strane e sinistre apparazioni di fantasmi con il saio.
La stessa presenza di Scimmia Puttler - a circa metà romanzo - che sembrerebbe quasi il deus ex machina capace di imprimere la racconto la svolta giusta, in realtà rimane soffocata e conglobata all'interno delle spire e delle volute della avviluppata trama.
In sostanza è comunque un romanzo da leggere.
La penna di Wallace è certamente abile - anche se nella circostanza non si è espressa al meglio - a creare atmosfere sospese e tensioni palpipanti. E' il tipico libro da portare in spiaggia per godere sotto il sole della frescura che solo un romanzo giallo, anche se non troppo, può dare.
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Valutazione: 2 libri
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