Rovine

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Un Capolavoro di Suspance
Rovine di Scott Smith è un romanzo del 2006. E' un thriller eccellente. Ricco di spunti. Invenzioni. Trovate. Claustrofobico. Inquietante.
Due coppie d'amici, Jeff ed Amy e Stacy ed Eric, sono in Messico per trascorrere due settimane di vacanze. Il ritmo della vacanza è scandito dal mare, dai pranzi e dalle passeggiate. Tutto tranquillo, anche troppo. Così, il gruppo, dopo aver conosciuto un tedesco, Mathias, non esita ad accompagnare questi in un'escursione all'interno della giungla, per cercare il fratello di Mathias partito per una campagna di scavi archeologici. Alle coppie di amici, oltre a Mathias, si unirà anche Pablo, un greco conosciuto sulle spiagge messicane che si trovava lì per vacanza insieme ad altri due amici, che però avrebbero raggiunto il gruppo nella giungla - forse -qualche giorno dopo.
Arrivati, dopo un viaggio ricco di sorprese e forse presentimenti, alla loro meta vengo accolti da una villaggio Maya, abitato da una popolazione ostile e disposta a tutto pur di nascondere un terrificante segreto. Qual è il terribile segreto? I giovani e sprovveduti escursionisti lo scopriranno troppo tardi sulla loro pelle.
Ovviamente la superiore trama è solo una traccia volutamente generica per non rovinare il piacere della lettura di un romanzo ben scritto, ben costruito, perfettamente in grado di mettere paura.
Lo stile narrativo utilizzato da Scott Smith, infatti, è tale che riesce a conquistare subito sin dalle prime pagine. La lettura è agevole e malgrado il libro è tutto scritto senza alcuna divisione in paragrafi o parti, le pagina scorrono via piacevolmente. Anzi si ha - più volte - l'impressione che sia davvero un peccato dover chiudere il libro. I personaggi principali sono quelli, in definitiva, attorno ai quali scorre l'intera vicenda:
- Jeff, un po' l'eroe del gruppo dal carattere forte e deciso, in grado di prendere le decisioni anche più impopolari;
- Amy, la ragazza di Jeff, dal carattere lamentoso ma remissivo;
- Stacy, amica per la pelle di Amy, ragazza molto disibinita e poco riflessiva;
- Eric, il buon tempone del gruppo, il ragazzo di Stacy, carattere gioviale e poco incline alle decisioni critiche;
- Mathias, il tedesco, chiuso, introverso, a volte assente, una sorta di alter ego di Jeff;
- Pablo, il greco, il cui vero nome verrà scoperto nelle ultime pagine del libro. Arrivato in Messico insieme a due amici, decisero di cambiare i loro nomi in qualcosa di più esotico e adatto ai luoghi;
- Juan e Don Quijote gli altri due amici di Pablo, per molte pagine del libro anche se assenti saranno più volte presenti quasi a creare anzi ad amplificare la già esistente, combinazione di isolamento e paura.
Ogni personaggio (almeno quelli che agiscono attivamente nel racconto) è dotato di un personale profilo psicologico che lo rende diverso dagli altri e lo umanizza al punto da renderlo quasi una persona reale. Le descrizioni degli stati d'animo sono semplicemente perfette.
Allo stesso modo ben riuscite sono le descrizioni di tutte le situazioni del romanzo. Il pathos è sapientemente dosato. Le parole sono dosate senza cercare facili impressioni o banali sensazionalismi. Il tutto è perfettamente bilanciato come se fosse la vita "vera" ad essere raccontata, e così la sensazione di soffocamento, come di spire che si avvolgono attorno chi legge (e qui chi leggerà il libro capirà), diventa talmente insopportabile da far - benevolmente ma non troppo - maledire il momento in cui si è iniziata la lettura del romanzo: la lenta discesa all'inferno. E' infatti una lunga, lenta, dissanguante discesa all'inferno. L'inferno della ragione o della negazione della ragione stessa. L'inferno della follia e della lucidità. L'inferno dell'esserci o del non esserci. E così nel più puro e classico topos tipicamente orrorifico, lo scenario in cui si svolge la storia, in questo caso la collina, diventa il non luogo per eccellenza. Il luogo in cui tutto può accadere. Dove tutto ha voce. Il passato, il presente ed il futuro si fondono assieme in un mixer che fa esplodere le vene dei polsi e i fiotti rossi del sangue, si mischiano e confondono coi fiori rossi della vegetazione. E la pioggia puntuale e drammatica, diventa pianto. Pianto disperato. Il tuono diviene urlo. E tutto assume un significato diverso, traslato. Un significato di puro orrore. Un significato che segna il passo alla disperazione, si chiude in sè stesso, si avvolge come un serpente ed è finito. Solo silenzio e buio. Ma solo un attimo, poi tutto ricomincia e quello che è stato è solo ricordo.
Un libro da leggere assolutamente. Da leggere e rileggere. Da assaporare lentamente. Pagina dopo pagina. Goccia dopo goccia. Un libro da vivere, ma soprattutto un libro a cui sopravvivere.
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Valutazione: 5 libri
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